Un ponte per Terabithia
Quando il trailer è tarocco succede che uno che si aspetta di vedere un film fantasy, favolistico si ritrova a vivere un dramma che lo lascerà carico di malinconia e angoscia per una intera serata. Questo è quello che è successo a me dopo aver visto Un ponte per Terabithia dove di favolistico c'è davvero ben poco paragonando lo scorcio di questo mondo immaginario all'impatto che ha sullo spettatore la dura realtà che viene riproposta prima nel romanzo e poi nel film con uguale pesantezza. Terabithia nasce dalla splendida immaginazione di Leslie, interpretata da AnnaSophie Robb, una ragazzina prossima all'adolescenza che riesce a trasformare un posto al quanto desolato in un mondo fantastico dove non mancano viste meravigliose e creature minacciose da combattere. Terabithia è un sogno che coinvolge anche l'incompreso Jess, interpretato dal ragazzo di fuoco di Hunger Game Josh Hurtcherson, che si lascia trascinare ben volentieri in questa avventura. Ci sono tutti i presupposti per un buon film, un ottimo film ma man mano che la pellicola va avanti ci si ritrova impelagati in storie di bulletti, cotte per le prof e lutto finale inspiegabile ai fini del racconto. A poco serve la visione finale di Terabithia, lo spettatore rimane scioccato e tradito perché ciò che gli è stato mostrato non lo ha fatto né sognare né divertire ma solo incupire. Voto: bocciato.
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